A meno di 72 ore dalla splendida vittoria per 3-2 contro l’Inter che ha regalato la vetta della classifica proprio in coabitazione con le nerazzurre, le leonessine di mister Mazzola tornano in campo per la 18a di campionato contro l’Orobica.
Si tratta della prima sfida di quello che sembrerà un lungo e appassionante testa a testa fra le due pretendenti ad un posto per la fase Nazionale del campionato Primavera.
Appuntamento quindi per sabato 3 febbraio alle 17 a Stezzano (Bergamo).
Tra le protagoniste della bella vittoria contro le nerazzurre Serena Magri, ha raccontato intanto la prova contro le nerazzurre e la sua storia al Brescia Calcio Femminile: “Siamo entrate in campo con la testa giusta, nonostante il gol dello svantaggio subito dopo soli tre minuti. Non ci siamo perse d’animo e il gol del pareggio – rigore trasformato da Citaristi – segnato poco prima dell’intervallo ci ha dato la carica per il secondo tempo”. Era la partita che Mazzola voleva dopo il pareggio contro il Tabiago di inizio 2018: “Sì, ci ha richiamate molto in settimana chiedendoci di dare ancora di più in allenamento, di dare tutte noi stesse. E i risultati si sono visti in campo. La stagione è ancora lunga, ma adesso che abbiamo riconquistato la vetta della classifica non vogliamo più mollarla”.
Che centrocampista è Serena Magri? “Ottima tecnica, tiro potente e visione di gioco”. A che età hai cominciato a giocare a calcio? “A sei, sette anni nella scuola del mio paese, Castegnato. Giocavo con i ragazzi”. I tuoi genitori ti hanno incoraggiata immagino, hai cominciato molto piccola: “Sì, anche se mia mamma all’inizio non voleva, pensava che il calcio fosse uno sport per maschi. Poi però io tornavo a casa e continuavo a dare calci al pallone, quindi alla fine ha ceduto”. A che età sei arrivata al Brescia? “A dieci anni, ho fatto tutte le categorie. Ancora ricordo il giorno del mio primo allenamento, è stata un’emozione fantastica”. Un altro giorno da ricordare, l’esordio in Serie A contro l’Empoli: “Non dimenticherò mai quel momento, per tutta la mia vita. Quando il mister mi ha detto di riscaldarmi, poi vedere il numero della mia maglia sulla lavagna luminosa… ancora ho i brividi”. Che rapporto hai con le “senatrici” come Girelli e Sabatino? “Sono fantastiche, i miei punti di riferimento. Mi danno tanti consigli in allenamento e mi motivano in maniera incredibile. E se c’è bisogno, sgridano anche!”. Che cosa vede Serena nel suo futuro? “Oltre al calcio? Vorrei continuare gli studi, e intraprendere una carriera sempre nell’ambito sportivo”.