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Al ritorno dalle festività pasquali torna il campionato Primavera di calcio femminile, che per quanto riguarda la Lombardia vede l’accesissima lotta al vertice fra Brescia e Inter. Le due squadre sono appaiate in testa a quattro turni dalla fine. Alla vigilia del nuovo impegno di domenica contro la Fulgor Canonica abbiamo intervistato Lucrezia Salimbeni, esterno sinistro delle leonessine allenate da Federico Mazzola

La prima domanda è di rito per tutte: quando e perché hai cominciato a giocare a calcio?
Vedevo mio fratello giocare in giardino, e lì mi è scattata la scintilla. Volevo sempre giocare a calcio, stare col pallone fra i piedi. Alla fine ho cominciato a dieci anni, con i maschi vicino al mio paese. L’anno dopo sono passata alla Cremonese.

E la tua storia con il Brescia quando è iniziata?
Dopo tre stagioni ho fatto un provino, e l’anno dopo mi hanno richiamata per farne un altro. Da lì è iniziato il mio percorso in biancoblù: ho fatto Esordienti, Giovanissime e ora sono al terzo anno di Primavera.

Quali sono le sensazioni di indossare una maglia che per il calcio femminile significa così tanto?
Indescrivibili. Soddisfazione soprattutto personale perché questa è una società di riferimento per tutta l’Italia

E con le compagne come è stato l’approccio? Ora immagino che siate molto legate, visto e considerato che in molte avete condiviso le stesse esperienze
All’inizio non è stato semplice, perché sono una ragazza molto timida. Ho fatto fatica a fare amicizia. Poi però col passare del tempo sono nati rapporti molto importanti.

La scintilla è scoccata grazie a tuo fratello, ma i tuoi genitori come l’hanno accolta questa tua passione?
Male, hanno provato in tutti i modi a dissuadermi dal giocare a calcio. Dicevano che non è uno sport per ragazze, e che sarei diventata un maschiaccio. Ma alla fine si sono convinti.

E tuo fratello oggi, gioca ancora?
Sì, in Seconda Categoria.

E com’è il vostro rapporto? Vi scambiate consigli, parlate di calcio?
Lui mi spinge a fare sempre meglio, a dare il cento per cento sempre e a farmi rispettare in campo.

Veniamo al campo: in che ruolo giochi?
Sono una centrocampista, una mezzala. Quest’anno però il mister mi ha spostato dietro, nel ruolo di terzino sinistro.

Come l’hai preso questo cambiamento?
Serenamente. Il mister è lui, deve prendere delle decisioni. Io penso solo a giocare e a dare il massimo quando mi schiera in campo.

Può darsi che ti abbia voluto sfruttare per le tue caratteristiche?
Può darsi, di me posso dire che ho tanta grinta. Non mollo un centimetro e nel contrasto non ho mezze misure. Palla o gamba.

Siamo alle battute finali di un campionato che ancora una volta vi vede appaiate all’Inter nelle ultime giornate
Sì, sono tre anni che ci proviamo e che finiamo sempre seconde dietro all’Inter. Però quest’anno deve essere diverso, abbiamo la convinzione di potercela fare. Vogliamo mettere il 110% di impegno in campo per poter vincere questo campionato.

Vi aspetta una settimana impegnativa: domenica la Fulgor, poi mercoledì il derby col Mozzanica e poi domenica prossima il Meda…
Dobbiamo affrontare una partita per volta, non sottovalutando nessun impegno. Sulla carta la Fulgor non dovrebbe rappresentare un grosso ostacolo, ma non dobbiamo pensare di averla già battuta. Testa su un impegno per volta, solo così possiamo raggiungere l’obiettivo.

Ultima domanda: il tuo futuro?
A giugno, finita la scuola comincerò a lavorare. Ma il calcio è il mio sogno, la mia passione. E non lo voglio mollare.