Un anno splendido, un anno da incorniciare, ma anche un trampolino per cercare di affrontare al meglio tutte le sfide che verranno nel 2018. Mister Gianpiero Piovani fotografa il 2017 e quel che resta sul suo viso e un convincente sorriso, nonché un’ottima base per il futuro.
Mister, che anno è stato per lei?
Sul piano personale ottimo. Con gli under 17 della Feralpisalò abbiamo vinto il titolo, poi da luglio questa avventura al Brescia Femminile che mi sta portando una marea di soddisfazioni sul piano professionale e umano. L’augurio è di continuare nel solco della strada tracciata fin qui, e fare crescere tante ragazze in un movimento importante.
Avrebbe mai pensato di trovarsi così bene in questo ambiente?
Mi ero fatto una cultura prima di approdarvi e avevo notato un miglioramento progressivo sul piano tecnico. A Brescia ho poi trovato una piazza splendida, ho lavorato fin dall’inizio in sintonia con il diesse Peri e il presidente Cesari. Abbiamo costruito insieme una squadra dal grande spessore morale, oltre che tecnico, e i risultati stanno arrivando.
Quali sono stati i momenti migliori di questo 2017 al Brescia?
Le ragazze mi hanno subito dato un grande segnale: la vittoria della Supercoppa, vinta a Forlì contro la Fiorentina dopo aver lavorato pochissimi giorni con le nazionali, è stata entusiasmante. Come dimenticare, poi, il passaggio del turno con l’Ajax in Champions dopo aver perso al 90esimo ad Amsterdam e la vittoria in campionato a Firenze per 4-2? Sono stati momenti emozionantissimi.
E quelli più difficili?
Personalmente le ragazze non mi hanno mai davvero deluso. Nella sconfitta, seppur pesante, con la Juventus in casa, abbiamo tenuto testa per 20 minuti e poi la squadra si è disunita a causa di alcuni episodi, ma abbiamo reagito bene con Mozzanica e Roma. Forse potevamo fare meglio nell’andata degli ottavi di Champions a Lumezzane contro il Montpellier. Avessimo vinto o pareggiato non credo che sarebbe andata così male al ritorno in Francia.
Lei parla spesso di forza del gruppo, il suo Brescia le ricorda qualche esperienza vissuta da calciatore?
Da calciatore ho cercato di assorbire tanto dai tecnici che ho avuto: mi hanno insegnato tantissimo Cagni, Sacchi, Ranieri e Jaconi, che per altro aveva una formazione da psicologo. Grazie a loro sono riuscito a capire che l’unità di intenti e sul piano umano fa davvero la differenza. Le ragazze del Brescia mi ricordano tanto la determinazione che aveva il mio Piacenza, affamato, con tanta voglia di dimostrare agli altri le proprie capacità. L’alchimia di squadra, al Brescia Calcio Femminile, è un cocktail perfetto che nasce dalle qualità della rosa e dello staff tecnico e dirigenziale, un gruppo davvero speciale.
Propositi per il 2018?
Ricominceremo a lavorare a tremila all’ora il 2 gennaio perché il 2018 è ricco di obiettivi per cui siamo in piena corsa e in cui crediamo. C’è tanta voglia e sono fiducioso, vedo nel gruppo tanta abnegazione, specie dalle ragazze più giovani e da quelle che giocano meno. Le “anziane” riescono a dare il meglio anche grazie a loro, perché vedono concentrazione da parte di tutti e capiscono che il loro esempio viene seguito. Ci tengo a rivolgere i miei migliori auguri a tutti i tifosi e ai simpatizzanti del Brescia Calcio Femminile. Loro sono splendidi, la nostra linfa. Non vediamo l’ora di buttarci a capofitto con loro nei prossimi impegni.
Buon anno 2018!